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Lo spettro radioelettrico è costituito dall’insieme delle frequenze radio, che costituiscono la risorsa essenziale per tutte le comunicazioni che si basano sull’irradiazione elettromagnetica.
Si tratta di una risorsa naturale limitata che deve soddisfare molteplici esigenze in continua crescita da parte del mercato, dell’amministrazione pubblica, del trasporto civile e dei servizi scientifici.
Pertanto è da considerarsi una risorsa “scarsa” e come tale va gestita in maniera razionale, armonizzata ed efficiente.

Lo spettro radioelettrico è anche un bene pubblico, quindi la sua gestione è di competenza dell’amministrazione pubblica nel rispetto di regole concordate a livello mondiale, europeo e nazionale.

A livello mondiale lo spettro radioelettrico è regolamentato dal Regolamento delle Radiocomunicazioni dell’UIT, Organismo creato sotto l’egida dell’ONU, che ha valore di trattato internazionale e di carattere cogente per i Paesi membri; il Regolamento, oltre che documenti tecnici e regolamentari sull’uso dello spettro radio, contiene anche le tabelle di attribuzione delle frequenze radio nelle tre Regioni in cui è suddivisa la Terra.
A livello europeo gli organismi preposti alla gestione dello spettro radioelettrico sono l’ Unione Europea che emana provvedimenti che devono essere recepiti obbligatoriamente dagli Stati Membri e la CEPT (Conferenza Europea delle Poste e Telecomunicazioni) i cui provvedimenti vengono recepiti su base volontaria.

A livello nazionale l’organo principale responsabile per la gestione dello spettro radioelettrico è il Ministero che in tale ambito si occupa di:

  • redigere e aggiornare il Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze (P.N.R.F.) 
  • promuovere l’uso efficiente dello spettro e garantirne l’utilizzo armonizzato da parte dei vari servizi (servizio fisso, servizio mobile, servizio mobile marittimo, servizio mobile aeronautico, servizio di radiodiffusione, servizio di radioamatore, servizi scientifici, servizio satellitare, etc.);
  • favorire l’acceso alla risorsa spettrale da parte di nuovi utilizzatori, di nuove applicazioni e tecnologie, promuovendo in tal modo l’innovazione tecnologica;
  • gestire le situazioni interferenziali a livello nazionale ed internazionale cercando le soluzioni più opportune per la risoluzione attraverso la collaborazione con gli Ispettorati Territoriali ed il CNCER;
  • rappresentare l’Amministrazione italiana in ambito internazionale nel settore di pianificazione e gestione delle frequenze per i servizi di radiocomunicazione (ITU, CEPT e Commissione Europea)
  • sottoscrivere accordi tecnici internazionali per il coordinamento delle frequenze.

 

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