Documento: Verbale di incontro
Azienda: Adriatronics S.r.l.
Data: 1° aprile 2025
Il giorno 1° aprile 2025 si è tenuto un incontro in presenza convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy avente ad oggetto la società Adriatronics S.r.l. La riunione è stata presieduta dal Coordinatore della Struttura per le crisi di impresa, Mattia Losego, e dal Consigliere del Ministro per le politiche e gli interventi in materia di riconversione industriale, Giampietro Castano. Erano presenti: per il MIMIT Manuela Silvestri della Div. VIII Politiche per la risoluzione delle crisi di impresa; per la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’Assessore al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Alessia Rosolen, l’Assessore alle Attività Produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, il Direttore centrale direzione lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia, Nicola Manfren, con Luca Antonicelli e Massimo Giordano dello stesso ufficio, la Segretaria particolare dell’Assessore Rosolen, Irma Casula, il Direttore del Servizio crisi di impresa, Lucio Penso, l’Agenzia regionale cronache, Guido Galetto; per Adriatronics S.r.l., il Senior Operating Partener Faircap, Thomas Stupfert, il Founding Partner of FairCap, Jasper Delecat, il Senior Advisor, Martin Schoefer, e l’Head of FairCap Italy, Niccolò Azzarini; per Confindustria Alto Adriatico, il Direttore generale, Massimiliano Ciarrocchi, e Stefano Hauser del settore relazioni industriali; per Invitalia, il dott. Tommaso Cafora. Erano presenti le Segreterie nazionali e territoriali di CGIL, CISL, UIL, USB, FIOM-CGIL, FIM-CISL, UILM, UGL Metalmeccanici, unitamente alle RSU.
Il dott. Castano ha aperto l’incontro ricordando che la scorsa riunione si era conclusa con una proposta di accordo che riassumeva le rispettive posizioni delle parti nella ricerca di un’intesa. Ha dichiarato l’attesa di aperture sulle questioni principali che non hanno permesso la sottoscrizione di un protocollo di comune accordo.
Per Adriatronics, il dott. Stupfert ha ripreso le vicende susseguitesi nel corso del tempo ed ha riconfermato che gli attuali volumi di produzione non consentono la piena occupazione di tutti i lavoratori coinvolti. Tuttavia, ha dichiarato che obiettivo è quello di garantirla nel lungo periodo. Ha ribadito che le importanti perdite che l’azienda sta affrontando sono legate all’assenza di ammortizzatori sociali e che ciò sta impattando significativamente sulle risorse dell’azienda. Per tali ragioni è stata presa in considerazione la possibilità di procedere alla vendita con lease-back per dotarsi di liquidità.
Il dott. Castano ha dichiarato che Ministero, istituzioni e parti sociali avessero già specificato, nella bozza di accordo, le condizioni fondamentali per la firma dello stesso. Ha ricordato che nell’avvio di un processo di vendita tramite la nomina di un Advisor, sussistono due elementi imprescindibili: la cessione dell’immobile a condizioni non di mercato e l’incentivazione a favore di chi acquista. Ha continuato affermando che si tratta delle medesime condizioni utilizzate da Flex nella cessione a FairCap.
L’azionista di Adriatronics ha continuato affermando che il piano aziendale è quello di ottenere nuovi business in futuro ma che per fare ciò risulta indispensabile l’aiuto delle istituzioni a beneficio anche delle persone che lavorano all’interno dell’azienda. Ha focalizzato l’attenzione sulla necessità, qualora si opti per la vendita dell’azienda, che il soggetto acquirente individuato porti un valore aggiunto, e che, durante l’intero processo, l’azienda debba essere appositamente supportata.
Per Confindustria, il dott. Ciarrocchi ha ricordato all’azienda che il piano industriale cui fanno riferimento, è un piano che le parti coinvolte non conoscono e che ciò che vogliono scongiurare accada è proprio quanto già accaduto tra Flextronics e FairCap. Ha continuato chiedendo di dettagliare il piano industriale oggetto della discussione e, infine, ha ribadito che l’azienda deve porsi solo l’obiettivo di individuare, quanto prima, un soggetto industriale che giunga sul sito a garantire continuità produttiva e tutela occupazionale.
Le OO.SS. hanno espresso disappunto per le dichiarazioni fatte dall’azienda e definite incomplete e contrastanti. Hanno chiesto di poter avere i dettagli del piano industriale che l’azienda dice di star seguendo e che nulla è cambiato rispetto a quando FairCap ne ha presentato uno nel mese di dicembre, ritenuto inaccettabile. Infine, hanno chiesto spiegazioni in merito alla destinazione della dote lasciata da Flex e delle azioni che intenderanno mettere in atto nella pratica.
L’azionista ha ripetuto di aver fornito al Ministero le proprie osservazioni in merito alla bozza di accordo e che presupposto per la firma dello stesso sia la concessione degli ammortizzatori sociali. Ha poi espresso disponibilità ad avviare una trattativa per giungere ad un compromesso sui punti di disaccordo.
Il dott. Castano ha dichiarato assenza di condivisione al progetto industriale di FairCap, d’altronde mai presentato. Ha ricordato di aver invitato l’azienda ad avviare un processo di vendita finalizzato all’ingresso di un nuovo soggetto industriale in grado di assorbire impresa e personale e che proponesse un piano industriale credibile e sostenibile nel lungo periodo.
L’Assessore Rosolen ha ricordato che l’azienda ha avuto un mese di tempo per svolgere le opportune riflessioni e giungere all’incontro odierno con rassicurazioni attese e necessarie. Ha poi posto diversi quesiti all’azienda. In particolare: se l’azienda fosse fornita di un piano industriale; quale fosse il numero di esuberi ad oggi; quanti lavoratori vedesse occupati il piano industriale in futuro; se le commesse di FairCap fossero le stesse che aveva Flextronics (escluso Nokia); se fossero previsti investimenti nelle infrastrutture all’interno della fabbrica; se l’azienda confermasse di aver sospeso tutti i mandati esplorativi.
Il dott. Stupfert ha risposto rispettivamente: di avere un piano industriale; che il numero di esuberi attuale fosse di 230 persone; che il piano industriale, entro il 2030, dovrebbe garantire l’occupazione di 250 lavoratori e che sono in corso interlocuzioni con gli Advisor Vertus e Sernet per l’allocazione di altri lavoratori; che i progetti e le commesse non sono gli stessi di Flex bensì differenti; che saranno previsti investimenti in base ai progetti che arriveranno; che l’azienda ha proceduto a fermare ogni tipo di mandato esplorativo precedentemente avviato.
Il dott. Losego ed il dott. Castano hanno quindi proposto una sospensione per poter discutere sul testo dell’accordo.
________________________PAUSA DI SOSPENSIONE______________________
A seguito della pausa, il dott. Castano ha ripreso la riunione leggendo i nuovi termini dell’accordo discusso con azienda e sindacati. Si è poi proceduto alla firma dello stesso.