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Documento: Verbale di incontro
Azienda: Portovesme S.r.l.
Settore: Metallurgia
Numero dipendenti: 1500
Data: 24 marzo 2023

 

Il giorno 24 marzo 2023 si è svolto l'incontro in presenza e in video conferenza presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy avente ad oggetto Portovesme Srl. Alla riunione, presieduta dal Sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto e moderata da Giampietro Castano consulente del Ministro, hanno partecipato per il MIMIT Antonio Tavani Capo Segreteria del Sottosegretario con Federico Pennati, Chiara Cherubini dirigente della Div. III Crisi di Impresa con Paola Boscaino; per Invitalia Tommaso Cafora, per la Regione Sardegna Anita Pili Assessora all’industria, Ada Lai, Assessora al lavoro e Marco Porcu Assessore alla difesa dell’ambiente, per Portovesme Srl Davide Garofalo Amministratore Delegato e Enrico Collu responsabile del personale; per il Comune di Portoscuso il Sindaco Ignazio Atzori, per il Comune di San Gavino Monreale il Sindaco Carlo Tomasi, per Confindustria Sardegna Meridionale il Direttore Generale Marco Santoru e Andrea Porcu. Partecipano le segreterie nazionali e territoriali di Filctem- Cgil, Femca- Cisl, Uiltec, Cgil, Cisl, Uil e RSU aziendale.

Il Sottosegretario Bergamotto ha aperto l'incontro informando le parti relativamente ai passi compiuti rispetto agli impegni assunti nello scorso incontro del 3 marzo, a dimostrazione della forte attenzione del Governo sulla vicenda di Portovesme. Ha riferito delle numerose interlocuzioni e consultazioni svoltesi a livello istituzionale, ed ancora in corso, finalizzate all'esame dei fattori che possano aver avuto un peso nel rendere onerosa la gestione del sito, con la finalità di individuare una possibile soluzione. Tutto ciò mantenendo ferma la necessità e la volontà del governo di affrontare un percorso strutturale per la Sardegna, che prevederebbe però tempi più lunghi. Ha citato quindi dati ufficiali e dettagliati dai quali risulta in conclusione che i costi dell'energia sono fortemente in discesa, che la misura dell'interrompibilità è applicabile e che la proroga del credito di imposta per le imprese energivore sarà definita entro pochi giorni con provvedimento governativo. Ha fatto presente che Enel si è dichiarata disponibile a continuare le interlocuzioni con l’azienda per trovare tariffe maggiormente favorevoli.

Ha sottolineato che la decisione unilaterale di interrompere le produzioni a Portoscuso e San Gavino è inaccettabile, anche a fronte della dichiarazione aziendale di voler operare una riconversione del sito senza però fornire informazioni circa la lo studio di fattibilità del progetto, il piano industriale ed occupazionale. Ha aggiunto poi che si tratta di decisioni che, come dimostrato dai dati riportati, non possono essere imputate all'aumento del costo dell'energia, in particolare da parte di una multinazionale che nell'anno 2022 ha fatturato un bilancio complessivo in forte attivo. Il MIMIT, ha aggiunto è ancora disponibile a supportare progetti di riconversione e rilancio industriale e a supportare le attività di imprese che, come la Portovesme, si trovano ad affrontare periodi di difficoltà come questo ma a condizione che tutti si impegnino a condividere impegni reciproci in un percorso condiviso finalizzato alla definizione di soluzioni strutturali.

Il dott. Garofalo ha confermato che l'azienda ha avviato la procedura di cassa integrazione per lo stabilimento di San Gavino Monreale e concordato sul dato che il prezzo medio di mercato dell'energia è in diminuzione, ma ha aggiunto che questo non costituisce il fattore che può permettere a Portovesme di ripartire. Ha dichiarato che l'azienda ha fermato temporaneamente la produzione, in attesa che le condizioni del mercato e del prezzo dell'energia tornino sostenibili poiché, a causa dell'onerosità dei propri processi industriali, è necessario un livello del prezzo dell'energia non solamente sostenibile ma che sia prevedibile a medio termine. Ha confermato la volontà di portare avanti il progetto di riconversione e la ferma intenzione dell'azienda di effettuare una transizione energetica del sito tutelando i lavoratori, ma la condizione -ribadisce- deve essere la prevedibilità del costo dell'energia nel medio periodo.

Il dott. Castano ha stigmatizzato la posizione di indisponibilità dell'azienda a collaborare, la quale, dopo avere beneficiato per decenni del supporto statale, sta determinando un danno gravissimo e forti tensioni sociali che non sono più sopportabili, in una fase, tra l'altro, in cui il costo dell'energia è previsto in forte discesa. Ha dichiarato che la prospettiva di medio periodo è il problema di tutte le aziende italiane ed europee e non può costituire l'impedimento alla ripresa dell'attività industriale. Ha ribadito la disponibilità del MIMIT a trovare misure per supportare le produzioni della Portovesme a condizione che vi sia un atteggiamento di piena collaborazione volto a conseguire risultati favorevoli e che ci sia la disponibilità alla ripresa delle attività. La chiusura degli impianti messa in atto a prescindere da tutti gli sforzi e dalle risorse messe in campo dal governo, non è accettabile.

Le OO.SS. hanno chiesto unitariamente all'azienda l'impegno concreto alla ripresa della produzione, alla presentazione di un piano industriale credibile e alla garanzia che non ci sia l'intenzione di lasciare il territorio. In considerazione dei dati forniti puntualmente dal Sottosegretario Bergamotto, ritengono che ci siano le condizioni per far ripartire l'impianto, anche in considerazione dei dati emersi sul fatturato globale in attivo di Glancore. A fronte della riapertura degli impianti si rendono disponibili alla piena collaborazione per esaminare il piano industriale. Hanno chiesto che Portovesme continui a produrre e che si continui a lavorare congiuntamente per arrivare ad una soluzione strutturale.

L'Assessore all'ambiente dott. Porcu ha affermato che la recete notizia della messa in cassa integrazione dei lavoratori dello stabilimento di San Gavino Monreale costituisce un pessimo segnale anche dal punto di vista del rispetto istituzionale dimostrato dall'azienda. Sembra che l'attività di San Gavino sia destinata a scomparire a fronte di un progetto futuro in cui la Regione non è stata coinvolta. Anche sul progetto di riconversione non sembrano esserci grosse iniziative. Se l'idea di fondo è che la Glencore ha deciso di abbandonare il paese, bisogna dirlo chiaramente per consentire a tutte le parti di prendere le conseguenti iniziative. Considerati i dati illustrati dal Sottosegretario non ritiene accettabile che l'azienda continui a parlare di insostenibilità dei costi dell'energia. Per rispetto delle istituzioni e soprattutto dei lavoratori, ha invitato l'azienda ad unirsi al governo ed alla regione per lavorare sul riavvio degli impianti e sulla conseguente salvaguardia del polo industriale.

L'Assessore al lavoro dott.ssa Lai ha criticato l'iniziativa unilaterale dell'azienda che ha proceduto in assenza di un programma preciso e senza preoccuparsi di prevedere strumenti a tutela dell'azienda e del territorio.

L' Assessore all'industria dott.ssa Pili ha evidenziato come l'azienda abbia disatteso l'impegno di non fermare la produzione e che, dall'attenta analisi prodotta dal Sottosegretario, risulta di tutta evidenza che il problema non è il costo dell'energia. Ha chiesto quindi all'azienda di riferire chiaramente alle parti se nella sua idea di ristrutturazione industriale ci sia la volontà di abbandonare il territorio. Ha richiamato l'azienda ad un senso di responsabilità sociale, evitando di creare aspettative, soprattutto in un territorio come quello del Sulcis che ha già pagato fortemente il prezzo della deindustrializzazione.

Il Sindaco di San Gavino Monreale ha espresso forte preoccupazione per il disagio sociale presente sul territorio. Ha chiesto chiarezza all' azienda sul progetto di riconversione che deve necessariamente valorizzare le professionalità presenti nel sito e tenere nella giusta considerazione gli utili prodotti in passato.

Il Sindaco di Portoscuso ha chiesto all'azienda di fare chiarezza sul progetto di riconversione e sull'impatto sociale dello stesso, sottolineando la necessità di prevedere misure che tutelino il perimetro occupazionale. Ha invitato il governo regionale e nazionale a proseguire nell'impegno alla ricerca di una soluzione che garantisca l'attività industriale e tuteli il lavoro di tutte le persone coinvolte.

Il Sottosegretario Bergamotto ha ribadito che al netto di tutte le evidenze fornite, l 'azienda non avrebbe dovuto interrompere la produzione e spegnere i forni, ma concordare con le istituzioni un percorso che avrebbe evitato di porre i lavoratori in cassa integrazione in assenza di un piano industriale. Con questi presupposti ha chiesto all'azienda di riaccendere i forni e di riprendere la produzione. A causa della gravità della situazione ha annunciato che il MIMIT convocherà i più alti vertici della multinazionale Glencore.

 

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